Prodotti tipici calabresi

Mele di montagna: Cotogna, Coccia e Limoncella

lavorazione =

  • Scasso e concimazione d’impianto con fertilizzanti organici;
  • Tecniche di inerbimento con sfalci periodici;
  • Fertilizzazione eseguita sulla pianta con fertilizzanti organo-minerali;
  • Tecniche di difesa fitosanitaria ecocompatibil;
  • Potatura e allevamento a vaso tradizionale (sesti d’impianto 7×7);
  • Raccolta manuale.

territorio = TUTTE

descrizione =

COTOGNA: Colore giallo-verde con sovracolore rosso uniforme, lenticelle piccole, polpa croccante color crema con tessitura fine, sapore buono e gusto dolce.

COCCIA: Forma schiacciata e appiattita, colore giallo-verde con sovracolore rosso chiazzato, lenticelle medie rugginose, polpa bianca croccante e succosa con tessitura fine, sapore buono e gusto dolce.

LIMONCELLA: Forma cilindrica, colore giallo-verde con sovracolore rosso slavato uniforme, lenticelle medie rugginose, polpa croccante bianca con tessitura grossolana sapore dolce e gusto acidulo. Esiste anche il limoncello rosso come piante sparse nel comune di Tiriolo (CZ).

tradizione = I prodotti devono la loro tradizionalità sia alle caratteristiche delle cultivar sia a quelle dell’ambiente pedoclimatico delle zone di montagna. Le varietà presentano una elevata resistenza alle principali malattie delle pomacee e costituiscono un patrimonio prezioso per il mantenimento della biodiversità. Tali caratteristiche conferiscono maggiori qualità organolettiche al frutto.

Melanzane sott’olio (Scapici)

Melanzane sott'olio
Melanzane sott’olio

La melanzana è una delle tante ortive particolarmente diffusa nell’area della Valle del Crati. Malgrado esigenze economiche hanno introdotto nella produzione nuove cultivar, resta tradizionale il procedimento e l’uso di aromi locali.

LAVORAZIONE = Si utilizzano varietà a buccia scura perchè meno tenere. Non ci sono varietà specifiche locali alle quali il coltivatore è particolarmente affezionato. Si utilizzano quelle che si trovano disponibili sul mercato, anche ibridi.

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Marmellata di Uva o Mostarda (Mustarda)

LAVORAZIONE DEL PRODOTTO: Miste.

TECNICHE DI LAVORAZIONE: Vengono staccati gli acini d’uva dai raspi e vengono lavati, si fanno asciugare, vengono tagliati e privati dai semi. Vengono riposti in una pentola in acciaio inox e il tutto si fa bollire a fuoco lento. Durante la bollitura il contenuto non va girato. Dopo che la massa si è ristretta viene aggiunto zucchero (300 gr. x 5 Kg. di uva) per dare alla marmellata la consistenza necessaria. Si procede, quindi, all’invasatura in vetro.

PERIODO DI LAVORAZIONE: Settembre-ottobre.

CONSERVAZIONE: In vetro per circa un anno.

territorio = TUTTE

INGREDIENTI UTILIZZATI: Uva, zucchero.

FORMA: Barattoli di vetro.

DIMENSIONI MEDIE: Varie.

PESO MEDIO: 250 gr.

SAPORE: Dolce.

ODORE: Mosto.

COLORE: Rosso-scuro.

tradizione = Essendo il territorio calabrese vocato alla viticoltura, infatti si chiamava Enotria, la produzione di questa marmellata di uva, chiamata mostarda, rappresenta da secoli un’importante tradizione familiare. Esiste documentazione che comprova la tradizionalità del prodotto su testi di tradizioni popolari calabresi.

Marmellata di Mandarini

LAVORAZIONE DEL PRODOTTO: Esclusivamente manuale.

TECNICHE DI LAVORAZIONE: I mandarini, accuratamente selezionati, vengono forati con una forchetta e messi a bagno in una vasca per tre giorni cambiando l’acqua più volte al giorno. Quindi si tagliano a fette molto sottili togliendo la calotta. In alternativa, alla polpa di mandarini freschi in pezzi (70%) si aggiungono le scorze tagliate a listarelle. Il tutto viene comunque cotto a bassa temperatura con aggiunta di zucchero e succo di limone. Una volta sterilizzati i vasi vuoti, questi vengono riempiti con la confettura ancora calda. Infine, il prodotto viene nuovamente posto in appositi bollitori.

PERIODO DI LAVORAZIONE: Da novembre a marzo.

CONSERVAZIONE: Trattamento termico prolungato del prodotto prima di essere confezionato. Sterilizzazione dei contenitori vuoti. Trattamento termico del prodotto confezionato.

territorio = TUTTE

INGREDIENTI UTILIZZATI: Polpa, scorza e succo di mandarino, zucchero, succo di limone.

FORMA: Semi-liquida.

DIMENSIONI MEDIE: Variabili.

PESO MEDIO: 370 gr. la confezione.

SAPORE: Dolce.

ODORE: Mandarino.

COLORE: Arancione.

tradizione = La Calabria è una regione tipicamente agrumicola. Questa confettura è tradizionalmente prodotta per l’autoconsumo. Negli ultimi tempi, grazie all’interessamento da parte di aziende artigianali, il prodotto ha trovato una sua collocazione sul mercato. Generalmente gli agrumi utilizzati provengono da coltivazioni biologiche e comunque devono essere prive di sostanze fertilizzanti o altri composti chimici, sia pure non tossici, quali il dopanile o la paraffina.Esiste documentazione che comprova la tradizionalità del prodotto presso testi di cucina calabrese e di storia delle tradizioni popolari.

Marmellata di Limoni

LAVORAZIONE DEL PRODOTTO: Esclusivamente manuale.

TECNICHE DI LAVORAZIONE: I limoni, accuratamente selezionati, vengono lavati, tagliati e posti in vasche colme d’acqua, sin dalla sera, per poi essere lavorati il giorno seguente. Quindi si tagliano a fette molto sottili togliendo la calotta. In alternativa, alla polpa di limoni freschi in pezzi (45%) si aggiungono le scorze tagliate a listarelle. Il tutto viene comunque cotto a bassa temperatura con aggiunta di zucchero. Una volta sterilizzati i vasi vuori, questi vengono riempiti con la confettura ancora calda. Infine, il prodotto viene nuovamente posto in appositi bollitori.

PERIODO DI LAVORAZIONE: Da novembre a marzo.

CONSERVAZIONE: Trattamento termico prolungato del prodotto prima di essere confezionato. Sterilizzazione dei contenitori vuoti. Trattamento termico del prodotto confezionato.

territorio = TUTTE

INGREDIENTI UTILIZZATI: Polpa, scorza e succo di limone, zucchero.

FORMA: Semi-liquida.

DIMENSIONI MEDIE: Variabili.

PESO MEDIO: 370 gr. la confezione.

SAPORE: Dolce.

ODORE: Limone.

COLORE: Giallino.

tradizione = La Calabria è una regione tipicamente agrumicola. Questa confettura è tradizionalmente prodotta per l’autoconsumo. Negli ultimi tempi, grazie all’interessamento da parte di aziende artigianali, il prodotto ha trovato una sua collocazione sul mercato. Generalmente gli agrumi utilizzati provengono da coltivazioni biologiche e comunque devono essere prive di sostanze fertilizzanti o altri composti chimici, sia pure non tossici, quali il dopanile o la paraffina.Esiste documentazione che comprova la tradizionalità del prodotto presso testi di cucina calabrese e di storia delle tradizioni popolari.

Marmellata di Clementine

LAVORAZIONE DEL PRODOTTO: Esclusivamente manuale.

TECNICA DI LAVORAZIONE: Si lavano le clementine, si tagliano a pezzi, si fanno macerare per 24 ore nell’acqua, si versa il composto in pentola e si fa bollire a fuoco moderato, aggiungendo poco alla volta lo zucchero, in poco limone spremuto e cannella, il tutto continua a bollire fino al raggiungimento della densità necessaria, infine si versa negli appositi contenitori di vetro.

PERIODO DI LAVORAZIONE: Da settembre a gennaio.

CONSERVAZIONE: Si conserva in barattoli di vetro per circa un anno.

territorio = TUTTE

INGREDIENTI UTILIZZATI: Clementine, acqua, zucchero, limone, cannella.

FORMA: Barattolo di vetro.

DIMENSIONI MEDIE: Varie.

PESO MEDIO: 250 gr.

SAPORE: Dolce e tipico delle clementine.

ODORE: Caratteristico del mandarino.

COLORE: Arancio-chiaro.

tradizione = Antica ricetta tradizionale calabrese.

Marmellata di Cipolla rossa di Tropea

LAVORAZIONE DEL PRODOTTO: Miste.

TECNICHE DI LAVORAZIONE: Processi tradizionali per la preparazione delle marmellate in generale.

PERIODO DI LAVORAZIONE: Da maggio a ottobre.

CONSERVAZIONE: Il composto viene riposto in vasetti di vetro e può essere consumato subito dopo la produzione o per una migliore degustazione dopo una ventina di giorni. Deve essere consumato al massimo entro tre anni.

territorio = VV

INGREDIENTI UTILIZZATI: Cipolla rossa di Tropea, aceto, zucchero, cannella e chiodi di garofano.

FORMA: Cremosa.

DIMENSIONE MEDIE: In barattoli di vetro.

PESO MEDIO: 250 gr.

SAPORE: Dolciastro.

ODORE: Fruttato.

COLORE: Violaceo.

tradizione = La cipolla rossa di Tropea rappresenta un ecotipo appartenente alla famiglia delle liliacee, classificata come Allium cepa. La sua introduzione in Calabria si fa risalire all’epoca della dominazione dei Fenici, come testimoniano alcuni reperti archeologici rinvenuti nella zona tra Vibo Marina e Trainiti. La coltivazione, attivata in maniera diffusa, invece risale ai primi dell’ottocento, allorchè nel territorio di Parghelia (VV) venne per la prima volta inserita in rotazione al posto del cotone.

Marmellata di Bergamotto

LAVORAZIONE DEL PRODOTTO: Miste.

TECNICHE DI LAVORAZIONE: I frutti del bergamotto vengono affettati e messi a bollire in una pentola, successivamente si aggiunge lo zucchero e si mescola fino a cottura ultimata, quindi viene invasata in recipienti di vetro.

PERIODO DI LAVORAZIONE: Tutto l’anno.

CONSERVAZIONE: Il prodotto invasato in vetro può essere conservato per circa un anno.

territorio = RC

INGREDIENTI UTILIZZATI: Bergamotto, zucchero, acqua.

FORMA: Cremosa.

DIMENSIONI MEDIE: Varie.

PESO MEDIO: Barattolo di 250 gr.

SAPORE: Dolce agretto.

ODORE: Profumo di bergamotto.

COLORE: Crema verdina.

tradizione = Antico prodotto tradizionale del Reggino.Esiste documentazione che comprova la tradizionalità del prodotto presso testi di cucina calabrese e di storia delle tradizioni popolari.

Marmellata di Arancio

LAVORAZIONE DEL PRODOTTO: Esclusivamente manuale.

TECNICHE DI LAVORAZIONE: Le arance, accuratamente selezionate, vengono forate con una forchetta e messe a bagno in una vasca  per tre giorni, cambiando l’acqua più volte al giorno. Quindi si tagliano a fette molto sottili togliendo la calotta. In alternativa, alla polpa di arance fresche in pezzi (70%) si aggiungono le scorze tagliate a listerelle. Il tutto viene comunque cotto a bassa temperatura con aggiunta di zucchero e succo di limone, utilizzato come acidificante naturale. Una volta sterilizzati i vasi vuoti, questi vengono riempiti con confettura ancora calda. Infine il prodotto viene nuovamente posto in appositi bollitori.

PERIODO DI LAVORAZIONE: Da novembre a marzo.

CONSERVAZIONE: Trattamento termico prolungato del prodotto prima di essere confezionato. Sterilizzazione dei contenitori vuoti. Trattamento termico del prodotto confezionato.

territorio = TUTTE

INGREDIENTI UTILIZZATI: Polpa e scorza di arancia, zucchero, succo di limone.

FORMA: Semi-liquida.

DIMENSIONI MEDIE: Variabili.

PESO MEDIO: 370 gr. la confezione.

SAPORE: Dolce.

ODORE: Arancio.

COLORE: Arancio.

tradizione = La Calabria è una regione lipicamente agrumicola. Questa confettura è tradizionalmente prodotta per l’autoconsumo. Negli ultimi tempi, grazie all’interessamento da parte di aziende artigianali, il prodotto ha trovato una sua collocazione sul mercato. Generalmente le arance utilizzate provengono da coltivazioni biologiche e comunque devono essere prive di sostanze fertilizzanti o altri composti chimici, sia pure non tossici, quali il depenile o la paraffina.Esiste documentazione che comprova la tradizionalità del prodotto presso testi di cunica calabrese e di storia delle tradizioni popolari.

Limoni di Rocca Imperiale (Nustranu)

LAVORAZIONE DEL PRODOTTO: Esclusivamente manuale.

TECNICHE DI LAVORAZIONE: Le tecniche colturali eseguite sono simili a quelle tradizionali utilizzate in generale per gli agrumi.

MATURAZIONE STAGIONATURA DEL PRODOTTO: Periodo di raccolta da settembre a novembre (verdelli), da dicembre a luglio (limoni).

territorio = CS

FORMA: Allungata.

DIMENSIONI MEDIE: Varie.

PESO MEDIO: 100/120 gr.

SAPORE: Semi amaro.

PROFUMO: Intenso eccellente.

COLORE: Giallo limone.

AREA DI PRODUZIONE: Alto jonio Cosentino.Il territorio di Rocca Imperiale (CS) situato nell’Alto Jonio cosentino al confine con la regione Basilicata è particolarmente vocato per la coltura del limone.Il suo particolare microclima scaturito dalla protezione delle colline a Ovest e a Nord, dall’azione mitigatrice del mare ad Est e a Sud, ha creato l’habitat favorevole alla coltivazione e allo sviluppo di questa coltura.La coltivazione del limone nel territorio del Comune di Rocca Imperiale risale a oltre un secolo, era presente nei giardini delle grandi famiglie.Attualmente sono interessati alla coltivazione circa 200 ettari di terreno.La produzione media si aggira intorno ai 400 q.li/ha.Il prodotto deve la sua tradizionalità e qualità sia alla particolarità della cultivar, nostrano di Rocca Imperiale, sia alla tecnica di produzione rimasta invariata nel tempo.Il frutto è a forma allungata, di medie dimensioni, polpa e succo con scarsa acidità, non amara, con pochissimi semi o assenza, polpa di colore giallo pallido, succo abbondante e chiaro, buccia di colore giallo limone con spessore sottile medio e di grana fine, profumo eccellente.

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