I prodotti suini lavorati in Calabria hanno origini risalenti al periodo Magno-Greco. Le prime documentazioni certe risalgono al 1600 grazie all’opera di Padre Giovanni Fiore da Cropani. L’abitudine di consumare insaccati è storicamente riscontrabile in tutte le classi sociali. Le frittule si consumano fredde o riscaldate, sciolte nel ragù o nelle frittate o nelle minestre.
LAVORAZIONE DEL PRODOTTO: Esclusivamente manuale.
TECNICHE DI LAVORAZIONE: Le cotenne del maiale private del grasso e delle setole vengono tagliate in strisce di 10-15 cm., lavate con acqua calda, bollite in pentoloni di rame (chiamate quadare) per circa un’ora in acqua e sale. Si tolgono dal fuoco quando sono ancora al dente, si fanno raffreddare, si mettono in recipienti di terracotta smaltati e si ricoprono con strutto fatto liquefare precedentemente.
PERIODO DI LAVORAZIONE: Da dicembre a febbraio.
CONSERVAZIONE: Si tengono in recipienti di terracotta smaltati e si ricoprono con strutto fatto liquefare precedentemente. I tempi di conservazione possono arrivare anche ad un anno.
territorio = Province di Cosenza e Catanzaro
INGREDIENTI UTILIZZATI: Cotenne di maiale e sale.
FORMA: Strisce rettangolari.
DIMENSIONI MEDIE: 10 – 15 cm. di lunghezza x 4 – 5 cm. di larghezza.
PESO MEDIO: Variabile.
SAPORE: Grasso.
COLORE: Bianco sporco.