Tartufo di Pizzo
LAVORAZIONE DEL PRODOTTO: Miste.
TECNICHE DI LAVORAZIONE: L’impasto e la pastorizzazione del composto avviene con i macchinari da gelateria.La copertura successiva del prodotto viene fatta manualmente, con cacao e zucchero.
PERIODO DI LAVORAZIONE: Tutto l’anno.
CONSERVAZIONE: Il composto, prima della commercializzazione, viene riposto in freezer per una settimana.
territorio = VV
INGREDIENTI UTILIZZATI: Latte, zucchero, uova, nocciola, cacao, aromi naturali.
FORMA: Sferica imperfetta.
DIMENSIONI MEDIE: 10 cm.
PESO MEDIO: 200 gr.
SAPORE: Dolce.
ODORE: Tipico.
COLORE: Cacao.
AREA DI PRODUZIONE: Comune di Pizzo Calabro (VV).
Antico prodotto tradizonale della pasticceria familiare ed aziendale del Vibonese. Rappresenta il gelato sicuramente più famoso in Calabria, da qualche anno, le aziende artigianali che lo producono, lo commercializzano presso moltissimi ristoranti e bar presenti su tutto il territorio calabrese. E’ stato chiamato tartufo perchè la forma ed il colore somigliano tantissimo al più famoso “tartufo nero”. Per la produzione non vengono usati coloranti, conservanti, additivi, edulcolanti, radiazioni ionizzanti e non vengono aggiunti elementi nutritivi di sintesi.
Tartine di sanguinaccio (Tartini i sanguinacciu)
LAVORAZIONE DEL PRODOTTO: Esclusivamente manuale.
TECNICHE DI LAVORAZIONE: Filtrare il sangue per togliere eventuali impurità e versarlo in una casseruola. Unire il mosto cotto oppure il latte, lo zucchero, il cacao ed un po’ di cannella, precedentemente pestata nel mortaio insieme ai chiodi di garofano. Farlo cuocere a fuoco lento, rimestando con delicatezza ed a lungo. Il sangue dovrà addensarsi in una crema, solo allora aggiungere al sanguinaccio le mandorle e le noci tritate grossolanamente, l’uvetta già ammorbidita ed i pinoli. Riempire le tartine e servire ben freddo.
PERIODO DI LAVORAZIONE: Tutto l’anno.
territorio = RC
INGREDIENTI UTILIZZATI: Sangue di maiale, zucchero, mosto cotto o cioccolato fondente, latte, amido o fecola di patate, uvetta sultanina, pinoli, mandorle, gherigli di noci, cannella, chiodi di garofano.
FORMA: Tartina.
DIMENSIONI MEDIE: 5 – 6 cm.
PESO MEDIO: 50 – 70 gr.
SAPORE: Deciso.
ODORE: Intenso.
tradizione = Si prepara e si consuma nello stesso periodo (invernale) in cui si celebra il rito delle frittole del maiale, proprio per le sue caratteristiche di consistenza, robustezza e “pesantezza”. Il “massaro” raccoglie il sangue del maiale ancora caldo in un secchio, lo mescola ininterrottamente per alcuni minuti per evitare che coaguli.Era in uso sin dal XIX secolo, veniva servito durante i matrimoni su cialde o crostoni zuccherati, o fritto o salato e piccante.La ricetta è riportata su “Il libro d’oro della cucina e dei vini di Calabria e Basilicata” di Ottavio Cavalcanti, Editore Mursia – 1979.
Pignolata con glassa bianca e al cioccolato
LAVORAZIONE DEL PRODOTTO: Esclusivamente manuale.
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