LAVORAZIONE DEL PRODOTTO: Esclusivamente manuale.
TECNICHE DI LAVORAZIONE: Il latte, preventivamente filtrato con le felci, viene coagulato ad una temperatura di 34°C, utilizzando del caglio in pasta di capretto o agnello. Una volta ottenuto il coagulo lo stesso viene raccolto delicatamente con la “cucchiara” e posto a strati nei secchielli di legno alternadoli a strati di felci.Prende la forma dei contenitori in cui viene posta la cagliata, il suo colore bianco candido. L’aroma è di latte con sentore di felce fresca.
PERIODO DI LAVORAZIONE: Da maggio a settembre.
territorio = CS
INGREDIENTI UTILIZZATI: Latte crudo di capra addizionato, in alcuni casi, con piccole quantità di latte ovino, caglio, sale.
FORMA: Rotondeggiante.
DIMENSIONI MEDIE: Varie.
PESO MESIO: Circa 250 grammi.
SAPORE: Dolce.
ODORE: Di latte con sentore di felce.
COLORE: Madreperla.
tradizione = Il tipo di lavorazione si tramanda nell’ambito familiare o più comunemente tra “capolare e capolare” (capo di un gruppo di lavoratori agricoli, responsabile della trasformazione del latte nei grandi allevamenti del crotonese).Questo prelibato formaggio veniva anticamente chiamato “Pane degli angeli”.Riferimenti storici: – L. Accattatis – Vocabolario del dialetto calabrese – Castrovillari 1897;- C. Donadio – Vocabolario del dialetto di Morano Calabro – Ed. Prometeo 1997.