lavorazione = La coltivazione viene effettuata con la semina diretta, raramente col trapianto di piantine prodotte in vivaio.Le cultivar più rappresentate sono nell’ordine: il Romanesco; il Mammouth; il Trevi; il Montebianco; il Giugnese.La semina tuttora eseguita secondo le fasi lunari, inizia in luglio-agosto e termina in ottobre per raccolte che vanno da novembre a maggio-giugno.La produzione raggiunge i 40.000 Kg./ha con una resa in prodotto commerciale del 50-70%.La lavorazione e il confezionamento vengono effettuali per il 90% da commercianti campani che acquistano il prodotto in blocco sul campo, spesso con contratti di coltivazione.Esistono poche realtà locali di lavorazione che hanno iniziato recentemente tale attività.
territorio = KR
descrizione = Il finocchio (Foeniculum vulgare Mill, sottospecie capillaceum, var. dulce o aziricum), appartiene alla famiglia delle Ombrellifere. E’ una erbacea che, nella forma coltivata, raggiunge circa 70-80 cm. di altezza. La parte edule utilizzata commercialmente è rappresentaa dal “grumulo”, costituito dalla porzione basale dei piccioli fogliari, ingrossati per l’accumulo di acqua e sostanze zuccherine di riserva.La specie spontanea è presente naturalmente sul territorio, mentre, a scopo commerciale, vengono utilizzate cultivar ormai affermate, quali sopratturro il “Romanesco”.Gli elementi che caratterizzano e rendono apprezzato il “Finocchio di Isola Capo Rizzuto”, le cui qualità aromatiche hanno consentito la diffusione della coltura ai livelli attuali ed il successo del prodotto commerciale sui mercati nazionali ed esteri, sono:
- influenza dei fattori pedoclimatici;
- professionalità raggiunta dagli imprenditori agricoli;
- coltivazione improntata su criteri non estremamente intensivi;
- impiego di fertilizzanti e fitofarmaci basato sulla coltivazione guidata dai tecnici operanti sul territorio e comunque a ridotto impatto tossicologico e ambientale.
AREA DI PRODUZIONE: Territorio di Isola Capo Rizzuto (KR).Il territorio di Isola Capo Rizzuto, vede l’introduzione della coltura del finocchio, come delle altre colture orticole, negli anni cinquanta-sessanta, dopo la riforma agraria.Negli anni settanta, successivamente all’entrata in funzione dell’impianto irriguo collegato al lago di S. Anna, la superficie interessata raggiunse i livelli attuali pari a circa 2.500 ettari.Sono molte le imprese agricole che nel corso degli anni hanno praticato tale coltura, tra le più significative vi sono le seguente Aziende Agricole: Fauci; Maiorano; Lucifero; Battipaglia; Vallone; Maiolo; Vetere.