LAVORAZIONE DEL PRODOTTO: Esclusivamente manuale.
TECNICHE DI LAVORAZIONE: Impastare la farina con le uova ed il liquore o alcool fino ad ottenere una pasta omogenea. Stendere la pasta in lunghi grissini della grossezza di un pollice e poi tagliare a tocchetti di 2 cm. circa. Friggere in olio o strutto, la pasta si gonfierà e si spaccherà .Ritirare le palline quando dorate e mettere ad asciugare sulla carta. Immergere metà in una glassa di zucchero bianco aromatizzato con la scorza di limone (o bergamotto) grattugiata e l’altra metà in una glassa di cioccolato. Lasciare raffreddare.
PERIODO DI LAVORAZIONE: Tutto l’anno.
territorio = RC
INGREDIENTI UTILIZZATI: Uova, farina, grappa o alcool puro, strutto. Per la glassa: zucchero, uova, essenza di limone, cacao, vanillina.
FORMA: Pigna.
DIMENSIONI MEDIE: Varie.
PESO MEDIO: Vario.
SAPORE: Glassato e friabile.
ODORE: Essenza di limone o cioccolato vanigliati.
AREA DI PRODUZIONE: Area dello Stretto (da Capo d’Armi a Cannitello) nella Provincia di Reggio Calabria.”Il Carnevale, si diceva, era la festa della trasgressione, dell’illiceità , del superamento dell’atavica fame. Sulla tavola trasbordavano i maccarruni i zita con ragù di maiale (rassu e mariu), pasta o furnu, polpette che piacevano ai bambini, ma questi aspettavano soprattutto la distribuzione generosa della pignolata. Questo dolce era composto da palline di pasta fritte nello strutto e poi assemblata in mucchietti ricoperti con glassa di cioccolato ed al limone, oppure composto in piccoli coni impastati e ricoperti con il miele e decorati con confettini colorati (napiteddhi)”: da “Quando a Reggio non c’erano i cornetti” di Giuseppe Polimeni pubblicato su Calabria Sconosciuta anno XVI n. 58.Citata in:- “L’aristocrazia dei cibi”, di Luigi Veronelli nel supplemento al n. 1211 di EPOCA 1973, Mondatori Milano;- “Reggio Calabria arcobaleno d’Italia”, a cura dell’A.A.S.T., Reggio Calabria 1955.