Questi dolci, tipicamente delle zone del cosentino, fanno ormai parte della tradizione dolciaria natalizia. Consumati freddi vengono solitamente accompagnati da liquori dolci o vini liquorosi. Esiste documentazione che comprova la tradizionalitĂ del prodotto presso testi di cucina calabrese e di storia delle tradizioni popolari.
LAVORAZIONE DEL PRODOTTO: Esclusivamente manuale.
TECNICHE DI LAVORAZIONE: La preparazione della pasta avviene disponendo la farina a fontana sulla spianatoia al cui centro si versa l’olio, il moscato, le scorze grattugiate dell’arancia e la cannella. Si lavorano gli ingredienti fin tanto che l’impasto non risulti morbido. Quindi si divide la pasta in tanti cilindri di circa 2-3 cm. e si tagliano in piccoli pezzi, quindi si passano uno per uno sul fondo di un setaccio o sul retro della grattugia (come per gli gnocchi di patate). Si scalda quindi l’olio e si friggono i turdilli poco per volta per circa 5 o 6 minuti rigirandoli spesso; man mano che appaiono dorati si mettono ad asciugare su carta assorbente. Contemporaneamente si scalda il miele mescolando in continuazione con il cucchiaio di legno finchè non si scioglie completamente. Tolto il miele dal fuoco vi si immergono i turdilli fritti facendo in modo che ne rimangono completamente ricoperti. L’impasto dei turdilli si può arricchire, volendo, con le uova.
PERIODO DI LAVORAZIONE: Mese di dicembre.
territorio = CS
INGREDIENTI UTILIZZATI: Farina di tipo “0”, miele, vino moscato, olio extravergine di oliva, arance, cannella.
FORMA: A gnocchi.
DIMENSIONI MEDIE: 5 cm. di lunghezza, 3 cm. di larghezza.
PESO MEDIO: 20 gr.
SAPORE: Molto dolce.
ODORE: Mieloso.
COLORE: Ambrato tendente al marrone.