Pietanza tradizionale delle popolazioni poco abbienti, la cui condizione stimolava la fantasia delle massaie, che dovevano far fronte ad uno stato profondo di povertà sociale. Si spiega, così, la massiccia presenza di verdure e prodotti poveri utilizzati per fronteggiare l’indisponibilità di elementi pregiati o costosi come la carne, il pesce, ed il burro. Citata su “Vini e cibi della Calabria” di Albani e Bonacina, edizione effemme – Chiaravalle Centrale, 1977.
LAVORAZIONE DEL PRODOTTO: Esclusivamente manuale.
TECNICHE DI LAVORAZIONE: Lavare ed asciugare i fiori di zucca, tagliarli in pezzetti. In un contenitore mettere i fiori a pezzetti, la farina, uovo, prezzemolo e formaggio pecorino, mescolare fino ad ottenere una pastella piuttosto densa, lasciare riposare. Prendere un po’ di pastella con un cucchiaio e lasciarla cadere in una padella in abbondante olio caldo. Mettere le frittelle su carta assorbente per eliminare l’olio in eccesso.
PERIODO DI LAVORAZIONE: Da giugno a settembre.
territorio = RC
INGREDIENTI UTILIZZATI: Fiori di zucca, farina, uova, prezzemolo, formaggio pecorino pepato.
FORMA: Ovale.
DIMENSIONI MEDIE: 7*3 cm., alte circa 1 cm.
PESO MEDIO: 20 gr.
SAPORE: Delicato.
ODORE: Deciso.