bagnara calabra

Pesce spada arrosto con il salmoriglio (Pisci spada rustutu cu sarmurigghiu)

Pesce-spada-alla-griglia

La sagra del pescespada si tiene la seconda domenica di luglio a Bagnara Calabra. Continua a leggere “Pesce spada arrosto con il salmoriglio (Pisci spada rustutu cu sarmurigghiu)”

Pesce spada alla ghiotta (Pisci spada a gghiotta)

pesce-spada ghiotta

La sagra del pescespada si tiene la seconda domenica di luglio a Bagnara Calabra.

Rivisitando e adattando un po’ la forma degli ingredienti, possiamo utilizzare ilsughetto che accompagna un piatto di cui abbiamo già parlato in passato, il pesce spada alla ghiotta, per condire in modo davvero eccezionale un bel piatto di pasta, che sia di spaghetti o di penne, la Ghiotta di pesce spada è un condimento che rende unico ogni tipo di pasta. Continua a leggere “Pesce spada alla ghiotta (Pisci spada a gghiotta)”

Torrone gelato (Turruni gelatu)

LAVORAZIONE DEL PRODOTTO: Esclusivamente manuale.

TECNICHE DI LAVORAZIONE: Fare bollire le mandorle, togliere loro le pellicine e tagliarle a filetti, lasciarne qualcuna intera. Impastare lo zucchero a velo con le essenze e l’acqua, aggiungere i canditi tagliati a pezzetti irregolari. Stendere l’impasto su un telaio, aiutandovi con una spatola bagnata, in modo da ottenere uno strato spesso circa 5 cm.; lasciare riposare all’aria almeno 24 ore. Tagliare l’impasto indurito a riquadri e immergerli nel cioccolato fuso a bagnomaria.

PERIODO DI LAVORAZIONE: Tutto l’anno.

territorio = RC

INGREDIENTI UTILIZZATI: Frutta candita (cedro, arancio, zucca colorata, ciliegie), mandorle sgusciate, zucchero a velo, cioccolata fondente, essenze aromatiche (limone, mandarino).

FORMA: Tronco.

DIMENSIONI MEDIE: Lungo 20 cm. e largo 10 cm.

PESO MEDIO: 500 gr.

SAPORE: Dolciastro.

ODORE: Frutta candita.

AREA DI PRODUZIONE: Reggio Calabria, Bagnara Calabra.

“Veniva poi il turno dei torroni, la cui tipologia pur non raggiungendo quella di oggi, era abbastanza ampia. Oltre al tradizionale torrone gelato, il più delle volte fatto in casa, vi erano i torroni….” :  Tratto da “Quando a Reggio non c’erano i cornetti” di Giuseppe Polimeni pubblicato su Calabria Sconosciuta n. 58 – anno XVI, 1993.Dolce tipico di Reggio e Bagnara legato alla feste natalizie.Citato su:- “Quando a Reggio non c’erano i cornetti” di Giuseppe Polimeni pubblicato su Calabria Sconosciuta n. 58 – anno XVI, 1993;- “Il libro d’oro della cucina e dei vini di Calabria e Basilicata” di Ottavio Cavalcanti, Editore Mursia – 1979;- “Panza chjina fa cantari – cucina e vini di calabria” di Ottavio Cavalcanti, P. Perri Editore.

Sospiri di monaca

LAVORAZIONE DEL PRODOTTO: Esclusivamente manuale.

TECNICHE DI LAVORAZIONE: Preparare il Pan di Spagna, tagliare due dischi alti circa 3 cm., riempire il centro con crema pasticcera bianca, riunire le due parti in modo da ottenere una cassatina con al centro la crema, farcire l’esterno con glassa bianca e guarnire con una ciliegina candita.

PERIODO DI LAVORAZIONE: Tutto l’anno.

territorio = RC

INGREDIENTI UTILIZZATI: Pan di Spagna, crema bianca, glassa, ciliegia candita.

FORMA: Cassatina.

DIMENSIONI MEDIE: Diametro 10 cm., alto 6 cm.

PESO MEDIO: 100 – 150 gr.

SAPORE: Dolce.

ODORE: Glassato.

TERRITORIO INTERESSATO DALLA PRODUZIONE: Bagnara Calabra (RC).

Dolce tipico di Bagnara Calabra dove la lunga tradizione religiosa oltre ad aver lasciato ricche testimonianze ha condizionato anche la nomenclatura di alcuni dolci.

Pitta di San Martino

Pitte_San_Martino
Pitte_San_Martino

L’Aspromonte ha alcune sue peculiarità in tema di pasticceria, il territorio montano della provincia di Reggio Calabria vanta una tradizione pasticciera assolutamente originale: si producono ancora oggi dolci tipici di straordinaria bontà che ben si legano alle vicende storiche, recenti e remote della nostra terra. Una menzione particolare la meritano “Le Pitte di San Martino”, una delicata pasta di pane con frutta fresca e noci, e lo “Stomatico”. Nella provincia reggina costituiscono dolce tradizionale della festività natalizia, altrove si usano per onorare l’estate di San Martino, onde il nome di Pitte di San Martino.

Citati da:

  • Luigi Veronelli in “L’aristocrazia dei dolci”, supplemento al n. 1211 di EPOCA 1973, Arnoldo Mondadori Editore.
  • Guido Miggiano “Ricordi della vecchia Reggio”, Editrice La voce di Calabria, Reggio Calabria 1973.

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Pane di Pellegrina (Pani ‘i Pellegrina)

LAVORAZIONE DEL PRODOTTO: Esclusivamente manuale.

TECNICA DI LAVORAZIONE: Lavorare a mano la farina tipo 00 e la “cranza”  (cruschello)  aggiungendo l’acqua, il sale ed infine il lievito (in parte di pasta acida ed in parte lievito di birra), lasciare lievitare e cuocere nel forno a legna. La cranza conferisce un colore più scuro, maggiore sofficità ed allunga i tempi di conservazione.

PERIODO DI LAVORAZIONE: Tutto l’anno.

territorio = RC

INGREDIENTI UTILIZZATI: Farina tipo “00r44”, acqua, sale, lievito naturale (pasta acida), cruschello.

FORMA: Varie.

DIMENSIONI MEDIE: Varie.

PESO MEDIO: Vario.

SAPORE: Compatto e sapido.

ODORE: Deciso.

tradizione = La sagra del pane di grano si tiene a Pellegrina, frazione di Bagnara Calabra, il 2 di Agosto.

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