Sulla costa tirrenica cosentina da Tortora a Cetraro, sulla Riviera dei cedri, si produce il 98% della produzione nazionale del cedro. Questo agrume lo si trova citato nell’Antico Testamento come il frutto (etrog) dell’albero più bello (adar), da cogliere per la festa delle capanne (sukkot) tipica del rituale religioso ebraico e tramandata sino ai nostri giorni. Alcuni riferimenti della coltura del cedro si trovano negli scritti dell’Alberi del 1561 e dell’Abete Sestini nel 1970. In Calabria il cedro sarebbe giunto intorno al terzo secolo a.C., sempre ad opera delle popolazioni ebraiche, fondatrici di numerose colonie nella Magna Grecia. Il cedro non è un frutto commestibile allo stato fresco, ma necessita di opportune trasformazioni. Per questi motivi la quasi totalità della produzione di cedro è destinata all’industria alimentare, farmaceutica e cosmetica. Nel territorio calabrese sono presenti pochissime imprese artigianali che trasformano questo prodotto. La produzione del cedro è passata da quasi 50.000 quintali del 1970 a meno di 7.000 quintali negli ultimi anni.
LAVORAZIONE DEL PRODOTTO: Esclusivamente meccanica.
TECNICA DI LAVORAZIONE: Gli ingredienti vengono posti in una cisterna di acciaio inox che provvede a macinare e mescolare il composto per un tempo di circa 36 ore. Successivamente lo sciroppo ottenuto viene lasciato decantare. Quindi, tutto il contenuto passa in una cisterna che ha il compito di filtrare il prodotto. Infine, per mezzo di appositi spirali si riempiono le bottiglie.
PERIODO DI LAVORAZIONE: Tutto l’anno.
territorio = CS
INGREDIENTI UTILIZZATI: Bucce di cedro, erbe aromatiche, zucchero ed alcool.
FORMA: Liquida.
DIMENSIONI MEDIE: Varie.
PESO MEDIO: Vario.
SAPORE: Dolce.
ODORE: Cedro.
COLORE: Chiaro tendente al verde.