Tarallini ai semi di anice (Taradduzzi)
Questi prodotti venivano preparati in Calabria dalle contadine in occasione delle feste patronali. Durante le processioni ed i pellegrinaggi ai santuari, i taralli, decoravano le statue dei santi patroni. Le fanciulle vergini vestite di bianco le infilavano alle braccia come se fossero dei bracciali, ciò spiega la loro forma. I taralli, quindi, erano offerte votive di grande valore simbolico che nel tempo hanno perso il loro stupendo significato. Continua a leggere “Tarallini ai semi di anice (Taradduzzi)”
Scalille (Scaliddri)
![scaliddri](https://i0.wp.com/www.dnacalabro.com/beta/wp-content/uploads/2013/09/scaliddri-300x200.jpg?resize=300%2C200)
Questi dolci, tipicamente delle zone del cosentino, fanno ormai parte della tradizione dolciaria natalizia. Consumati freddi vengono solitamente accompagnati da liquori dolci o vini liquorosi. Presso testi di cucina calabrese e di storia delle tradizioni popolari esiste la documentazione che comprova la tradizionalità del prodotto.
Scaldatelle (Scaldateddi)
LAVORAZIONE DEL PRODOTTO: Esclusivamente manuale.
TECNICHE DI LAVORAZIONE: Lavorare tutti gli ingredienti fino ad ottenere un impasto omogeneo, lasciare lievitare; fare delle ciambelle ed immergerle in acqua bollente, appena salgono in superficie toglierle dall’acqua con una schiumarola, disporle in una teglia ed infornare. Variante con semi di finocchio selvatico a sostituzione dell’anice.
Anice
L’anice ha origini orientali, ed è presente in Calabria come pianta selvatica. La famiglia degli anici è tra le più antiche e più vaste in campo liquirizio, i componenti sono spesso presentati con nomi diversi: Anicione, Anesone, Sassolino, Sambuca, Mistr, Costum. Si ricava dai semi della Pimpinella anisum e dai semi dell’anice stellato. La droga è rappresentata dai frutti che contengono olio essenziale, zuccheri e mucillagini. L’anice è digestivo, diuretico e sedativo. Continua a leggere “Anice”